Prevenzione secondaria degli eventi tromboembolici : l’Aspirina presenta un favorevole rapporto rischio/beneficio
Nonostante diversi studi clinici abbiano mostrato i benefici dell’impiego dell’Aspirina nella prevenzione secondaria degli eventi tromboembolici dopo infarto miocardico o ictus ischemico, l’Aspirina è ancora poco usata per questa indicazione.
Una delle ragioni del ridotto impiego dell’Aspirina nella prevenzione secondaria è data dal potenziale rischio di reazioni avverse gastroenteriche.
Una meta-analisi condotta su 6 studi clinici con 6.300 pazienti, ha valutato il rapporto rischio/beneficio nell’assunzione dell’Aspirina ( al dosaggio di 325 mg/die o inferiore ) nella prevenzione secondaria degli eventi tromboembolici.
L’Aspirina ha ridotto la mortalità generale del 18%, il numero di ictus del 20%, degli infarti miocardici del 30% e di altri eventi vascolari del 30%.
I pazienti che hanno assunto l’Aspirina hanno presentato un rischio 2,5 volte maggiore di sanguinamento del tratto gastrointestinale rispetto ai pazienti del gruppo placebo.
Il numero dei pazienti da trattare ( NNT, number needed to treat ) con l’Aspirina per prevenire una morte per cause generali è 67, mentre per riscontrare un caso di emorragia gastroenterica è necessrio trattare 100 pazienti.
Da questa meta-analisi emerge che l’Aspirina, impiegata nella prevenzione secondaria di eventi tromboembolici, presenta un favorevole rapporto rischio/beneficio. ( Xagena2002 )
Weisman SM & Graham DY, Arch Intern Med 2002 ; 162 : 2197-2202